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Passato, presente o futuro?

I TEMPI VERBALI in italiano sono moltissimi. Sono SEMPLICI e COMPOSTI e si riferiscono al PASSATO, TRAPASSATO, PRESENTE e FUTURO. Hanno una RADICE che il più delle volte è fissa e una DESINENZA che decide il tempo. Ci sono molti VERBI IRREGOLARI, e in questo caso cambia anche la radice. Un verbo regolare è 'COMPRARE', un altro irregolare è 'ESSERE'. In italiano non esiste L'ASPETTO VERBALE, che spesso è determinato proprio dal TEMPO, da AVVERBI o altre parti del discorso.

I tempi verbali possono essere al TRAPASSATO, PASSATO, PRESENTE e FUTURO. Ma come funzionano? COME SI USANO? Ecco un'immagine per chiarire meglio il concetto:

c e g

Le regole dei TEMPI VERBALI riguardano la FORMAZIONE. Per ogni coniugazione ci sono formazioni diverse. Ecco alcune formazioni delle tre coniugazioni principali: ARE, ERE e IRE.

c e g

Quando si parla di verbi e di TEMPI e MODI VERBALI, un concetto importante è la CONCORDANZA DEI TEMPI (chiamata anche CONSECUTIO TEMPORUM). Ma cosa vuol dire? La 'concordanza' è un accordo tra due tempi e questo vuol dire che ci sono sempre due frasi, e cioè una PROPOSIZIONE PRINCIPALE e una PROPOSIZIONE SUBORDINATA. La proposizione principale è la più importante e ha senso anche da sola, mentre la proposizione subordinata dipende da quella principale. Per la precisione c'è la:

  • CONCORDANZA CON L'INDICATIVO : in questo caso la proposizione principale e la proposizione subordinata sono all'indicativo. Il tempo della proposizione subordinata potrà essere anteriore, contemporaneo o successivo rispetto al tempo della proposizione principale

  • Al posto tuo, prenderei un bel caffè per svegliarmi.
  • Amavo molto la musica classica quando ero piccolo, ora di meno.
  • Appena avuto il lavoro, Giuseppe festeggiò con tutti gli amici.
  • Ci vediamo domani alla mostra? Finalmente esporrò i miei quadri!
  • Cosa avrà letto Marco ieri? Conoscendo il tipo, sicuramente qualcosa di noioso.
  • Ho composto una canzone due anni fa, peccato non essere diventato famoso.
  • Ieri ho visto Maria e abbiamo parlato della scuola.
  • Ma quanto tempo ci vuole per vestirsi? Siamo in ritardo!

Questo dizionario comprende le 2000 parole del LESSICO FONDAMENTALE della lingua italiana. Puoi cercare per parola, oppure per categoria

  • a (prep. sempl.) (invar.)
    - La prima lettera dell'alfabeto italiano. Introduce diversi COMPLEMENTI come STATO IN LUOGO (es. Sto a casa oggi), oppure MOTO A LUOGO (es. Vado a casa)
  • abbandonàre (v. tr. -> abbandono - ho abbandonato - abbandonavo) (invar.)
    - Azione di lasciare qualcosa o qualcuno. (es. Abbandono volentieri questa casa)
  • abbassàre (v. tr. -> abbàsso - ho abbassato - abbassavo) (invar.)
    - L'azione di portare qualcosa in una posizione più bassa. (es. abbassa la testa perché urti alla porta)
  • abbastànza (avv. quant.) (invar.)
    - Completa un verbo e indica UNA QUANTITA' di quell'azione. (es. Ho lavorato abbastanza)
  • abbracciàre (v. tr. -> abbraccio - ho abbracciato - abbracciavo) (invar.)
    - Atto di circondare con la braccia qualcosa o qualcuno (es. Abbraccio la mia fidanzata)
  • abitàre (v. tr. -> àbito - ho abitato - abitavo) (invar.)
    - Azione di stare in un posto e rimanere lì stabilmente. (es. Abito in Germania da 10 anni)
  • àbito (sost.) (s. m.)
    - Sinonimo di VESTITO, che comprende sopra e sotto. (es. Hai un bellissimo abito da sera)
  • abituàre (v. tr. -> abìtuo - ho abituato - abituavo) (invar.)
    - Azione verso qualcuno, in modo da far diventare famigliare un'attività. (es. Abituo mio figlio alla musica anni '80)

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