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- STIMOLERANNO -

Indizio: è superlativo di minoranza

Tu sei il più bravo di tutti!

Il SUPERLATIVO RELATIVO spinge al massimo il valore dell'aggettivo e paragona l'oggetto di una classe con il resto della classe. Per esempio si può dire: 'Gianni è il più bravo qui al lavoro'. In questo caso l'aggettivo 'bravo' è al massimo e il paragone è tra Gianni (un lavoratore) con il resto delle persone che lavorano. Il SUPERLATIVO RELATIVO si forma con l'articolo determinativo più il comparativo di minoranza o maggioranza. Quindi il superlativo relativo può essere di MINORANZA oppure di MAGGIORANZA.

Osservate questa immagine. C'è una ragazza che canta, ma non è brava per niente. Cosa vuol dire la struttura: 'LA MENO BRAVA'?

c e g

Ora osservate questa foto. C'è un ragazzo pieno di muscoli e altre persone normali. Anche in questo caso c'è una relazione tra Luigi (una persona) e gli altri (sempre persone). E' sempre un superlativo relativo, ma questa volta è un SUPERLATIVO RELATIVO DI MAGGIORANZA.

c e g

Abbiamo visto il superlativo relativo con l'aggettivo, ma E' POSSIBILE USARE L'AVVERBIO per questa struttura? CERTAMENTE SI! Normalmente, basta aggiungere la parola 'possibile' alla fine della struttura, come se si usasse un aggettivo. Ecco uno scherma con degli esempi, per chiarire questo concetto:

c e g

  • Conosci il cantante Ivano Fossati? Secondo me, è il più bravo di tutti.
  • In questa maratona sono il più anziano. Sono stremato dalla fatica!
  • Oggi è sicuramente il giorno peggiore. Piove tantissimo!
  • Pagare i fornitori è il minore dei mali. Il problema saranno le tasse: salatissime!
  • Quella chitarra è la più bella che abbia mai visto, e suona pure benissimo.
  • Questa camicia è bellissima, ed è anche la più colorata del negozio.
  • Questa poltrona è rovinatissima. La più scomoda che abbia mai provato!
  • Questa tazza è molto carina, però queste altre sono le più economiche.

Questo dizionario comprende le 2000 parole del LESSICO FONDAMENTALE della lingua italiana. Puoi cercare per parola, oppure per categoria

  • a (prep. sempl.) (invar.)
    - La prima lettera dell'alfabeto italiano. Introduce diversi COMPLEMENTI come STATO IN LUOGO (es. Sto a casa oggi), oppure MOTO A LUOGO (es. Vado a casa)
  • abbandonàre (v. tr. -> abbandono - ho abbandonato - abbandonavo) (invar.)
    - Azione di lasciare qualcosa o qualcuno. (es. Abbandono volentieri questa casa)
  • abbassàre (v. tr. -> abbàsso - ho abbassato - abbassavo) (invar.)
    - L'azione di portare qualcosa in una posizione più bassa. (es. abbassa la testa perché urti alla porta)
  • abbastànza (avv. quant.) (invar.)
    - Completa un verbo e indica UNA QUANTITA' di quell'azione. (es. Ho lavorato abbastanza)
  • abbracciàre (v. tr. -> abbraccio - ho abbracciato - abbracciavo) (invar.)
    - Atto di circondare con la braccia qualcosa o qualcuno (es. Abbraccio la mia fidanzata)
  • abitàre (v. tr. -> àbito - ho abitato - abitavo) (invar.)
    - Azione di stare in un posto e rimanere lì stabilmente. (es. Abito in Germania da 10 anni)
  • àbito (sost.) (s. m.)
    - Sinonimo di VESTITO, che comprende sopra e sotto. (es. Hai un bellissimo abito da sera)
  • abituàre (v. tr. -> abìtuo - ho abituato - abituavo) (invar.)
    - Azione verso qualcuno, in modo da far diventare famigliare un'attività. (es. Abituo mio figlio alla musica anni '80)

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