Comparativo

Una struttura che paragona due elementi della realtà, usando aggettivi, avverbi oppure verbi. Il comparativo in italiano può essere di maggioranza, uguaglianza o minoranza ed è una struttura molto flessibile. Per esempio posso dire: 'mi piace più bere il vino che bere la birra'. Qui paragono l'azione di bere ma posso anche paragonare l'intelligenza di due persone, per esempio posso dire: 'Maria è più intelligente di Priscilla'. Un consiglio! Invece di usare 'di' oppure 'che' potete sempre usare RISPETTO A!

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Una casa a due piani

Questa casa non è bella la mia, però ha due piani! Però a dire il vero, al secondo piano non ci vado spesso al primo.

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No. Sono tanto bravo quanto te.

Il COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA paragona due sostantivi per mezzo di un aggettivo. Per creare questa struttura si usa l'avverbio TANTO oppure COSI' prima dell'aggettivo, e dopo l'aggettivo si mette la preposizione impropria COME oppure QUANTO. Per esempio si può dire: 'Questo ragazzo è tanto bravo quanto me'.

Guardate questa immagine. C'è una ragazza e la stessa ragazza allo specchio. Che relazione crea la struttura: 'TANTO QUANTO'?

c e g

Il COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA si può formare con un AGGETTIVO oppure con un AVVERBIO. Per esempio posso dire: 'parlo tanto chiaramente quanto Mario', oppure 'Sono così bravo come Mario'. In questo comparativo, le parole 'tanto' e 'così' sono opzionali. Ecco uno schema per capire meglio:

c e g

Nel COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA non ci sono grandi irregolarità, però bisogna stare attenti alla struttura, perché queste parole possono essere anche avverbi, aggettivi o preposizioni.

c e g
  • Cosa hai combinato? Sei sporco quanto un bambino dell'asilo.
  • Ho studiato tanta matematica quanto loro, ma alla fine lavoro in fabbrica.
  • In Norvegia c'è tanto petrolio quanto nel resto del mondo.
  • La Ferrero è famosa tanto quanto la Lindt.
  • Parli del provino? Dio mio, io ho tanta paura quanta ne hai tu!
  • Prendere un tè è distensivo quanto parlare con gli amici.
  • Questa ragazza è tanto bella quanto simpatica.
  • Qui i maglioni costano meno che ad Armani, però sono buoni quanto quelli di Armani.

Questo dizionario comprende le 2000 parole del LESSICO FONDAMENTALE della lingua italiana. Puoi cercare per parola, oppure per categoria

  • a (prep. sempl.) (invar.)
    - La prima lettera dell'alfabeto italiano. Introduce diversi COMPLEMENTI come STATO IN LUOGO (es. Sto a casa oggi), oppure MOTO A LUOGO (es. Vado a casa)
  • abbandonàre (v. tr. -> abbandono - ho abbandonato - abbandonavo) (invar.)
    - Azione di lasciare qualcosa o qualcuno. (es. Abbandono volentieri questa casa)
  • abbassàre (v. tr. -> abbàsso - ho abbassato - abbassavo) (invar.)
    - L'azione di portare qualcosa in una posizione più bassa. (es. abbassa la testa perché urti alla porta)
  • abbastànza (avv. quant.) (invar.)
    - Completa un verbo e indica UNA QUANTITA' di quell'azione. (es. Ho lavorato abbastanza)
  • abbracciàre (v. tr. -> abbraccio - ho abbracciato - abbracciavo) (invar.)
    - Atto di circondare con la braccia qualcosa o qualcuno (es. Abbraccio la mia fidanzata)
  • abitàre (v. tr. -> àbito - ho abitato - abitavo) (invar.)
    - Azione di stare in un posto e rimanere lì stabilmente. (es. Abito in Germania da 10 anni)
  • àbito (sost.) (s. m.)
    - Sinonimo di VESTITO, che comprende sopra e sotto. (es. Hai un bellissimo abito da sera)
  • abituàre (v. tr. -> abìtuo - ho abituato - abituavo) (invar.)
    - Azione verso qualcuno, in modo da far diventare famigliare un'attività. (es. Abituo mio figlio alla musica anni '80)

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