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Lettere pazze!

Le lettere C e G cambiano suono. A seconda della lettera successiva, diventando SUONI DURI o MORBIDI. Per esempio, il suono CI oppure GI sono dolci mentre il suono CA oppure GA sono duri. Per capire come funzionano queste combinazioni, vedi nella sezione REGOLE.

La lettere C e G si usano in molte parole della lingua italiana. Queste parole hanno SUONI MORBIDI e DURI, ma per chiarire meglio ecco uno schema:

c e g

La C e la G hanno un PLURALE particolare con parole che finiscono per CIA o CIE, perché cade la I se la SILLABA precedente termina per consonante (esempio: frecCIA diventa frecCE). Inoltre aggiungono la H al plurale se il suono è duro (esempio: marCO / marCHI). Le lettere C e G hanno:

  • un SUONO DURO se seguite dalla lettera A, da O o da U (CA, CO, CU).

Il suono C e G fanno parte dell'alfabeto italiano. L'alfabeto ha 26 lettere, di cui alcune usate per le parole straniere. Ogni parola è divisa in SILLABE. Per esempio la parola 'sedia' ha due sillabe, e cioè 'se-dia'. Poi ci sono VOCALI che possono avere un suono aperto o chiuso, e poi CONSONANTI che possono essere sonore o sorde. In sintesi ci sono:

  • 5 VOCALI. Sono: A, E, I, O, U. La 'A' è sempre molto aperta mentre la 'E' può essere aperta oppure chiusa. Le caratteristiche dipendono spesso dalla regione e dall'influenza del DIALETTO sulla lingua italiana.

  • Andiamo al parco? Va bene per te?
  • C'è un cellulare sul tavolo
  • Ci metti sempre 2 ore per uscire da casa.
  • Ci sono molte ragazze qui in città.
  • Ci vuole il parmigiano sulla pasta.
  • Hai i biglietti del treno?
  • Ho un brutto mal di denti. Ho bisogno del dentista.
  • Il computer oggi è lento. Forse c'è qualche virus!

Questo dizionario comprende le 2000 parole del LESSICO FONDAMENTALE della lingua italiana. Puoi cercare per parola, oppure per categoria

  • a (prep. sempl.) (invar.)
    - La prima lettera dell'alfabeto italiano. Introduce diversi COMPLEMENTI come STATO IN LUOGO (es. Sto a casa oggi), oppure MOTO A LUOGO (es. Vado a casa)
  • abbandonàre (v. tr. -> abbandono - ho abbandonato - abbandonavo) (invar.)
    - Azione di lasciare qualcosa o qualcuno. (es. Abbandono volentieri questa casa)
  • abbassàre (v. tr. -> abbàsso - ho abbassato - abbassavo) (invar.)
    - L'azione di portare qualcosa in una posizione più bassa. (es. abbassa la testa perché urti alla porta)
  • abbastànza (avv. quant.) (invar.)
    - Completa un verbo e indica UNA QUANTITA' di quell'azione. (es. Ho lavorato abbastanza)
  • abbracciàre (v. tr. -> abbraccio - ho abbracciato - abbracciavo) (invar.)
    - Atto di circondare con la braccia qualcosa o qualcuno (es. Abbraccio la mia fidanzata)
  • abitàre (v. tr. -> àbito - ho abitato - abitavo) (invar.)
    - Azione di stare in un posto e rimanere lì stabilmente. (es. Abito in Germania da 10 anni)
  • àbito (sost.) (s. m.)
    - Sinonimo di VESTITO, che comprende sopra e sotto. (es. Hai un bellissimo abito da sera)
  • abituàre (v. tr. -> abìtuo - ho abituato - abituavo) (invar.)
    - Azione verso qualcuno, in modo da far diventare famigliare un'attività. (es. Abituo mio figlio alla musica anni '80)

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